Ecco perché il B2B non esiste

Negli ultimi tempi, ho notato un fenomeno interessante nel mondo del B2B (business-to-business). Si tratta di un approccio spesso formalistico e accademico, che sembra dominare molte interazioni professionali. Ma c’è un aspetto fondamentale che spesso viene dimenticato: stiamo parlando comunque di persone, non di entità astratte. Questo approccio formale può avere un suo perché, ma è essenziale comprendere che, in ultima analisi, le interazioni B2B sono interazioni tra esseri umani.

Il formalismo, i metodi rigidi e le convenzioni aziendali non sempre creano connessione o valore reale. Questo è un errore comune: si pensa che l’apparenza e il linguaggio formale possano nascondere la mancanza di autenticità o competenza. Ma, in realtà, spesso complicano inutilmente la comunicazione.

Quando si lavora con le istituzioni o con altri business, si interagisce con persone reali, con le loro difficoltà, emozioni e problematiche quotidiane. Nonostante i discorsi politicizzati e i gerghi complessi, queste persone hanno le stesse preoccupazioni di chiunque altro. Questo vale anche per i clienti e i partner d’affari, che cercano un approccio genuino e autentico piuttosto che un formalismo vuoto.

Una strategia B2B efficace deve partire dal presupposto che si sta parlando con un individuo.

Un approccio diretto, anche se può sembrare insolito, può essere molto più efficace rispetto a uno stilizzato e troppo costruito. La differenziazione è cruciale: essere unici e autentici può aumentare notevolmente la percezione di valore.

Nel brand positioning, ad esempio, evitare le foto e i profili standardizzati può fare una grande differenza. Piuttosto che seguire le convenzioni del settore, è vantaggioso distinguersi e mostrare la propria vera identità. Questo non significa ignorare le esigenze estetiche e professionali, ma piuttosto trovare un equilibrio tra autenticità e professionalità.

Le formule perfette e i modelli prefabbricati possono risultare sterili e poco efficaci. È fondamentale adattarsi al contesto e alla persona con cui si interagisce. I format standardizzati sono facilmente replicabili e, spesso, non riescono a colpire nel profondo.

La comunicazione autentica, anche se può sembrare meno formale, può avere un impatto maggiore rispetto a una lettera standard. Un gesto semplice, come un cioccolatino o una frase personalizzata, può dimostrare maggiore considerazione e generare un legame più forte rispetto a una comunicazione impersonale.

Insomma, la chiave per un’efficace interazione B2B è ricordare che dall’altra parte c’è sempre un essere umano, non solo un’entità aziendale. Abbracciare l’autenticità e l’individualità può fare la differenza e costruire relazioni più solide e significative.

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Buon lavoro, Ale

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