Come gestire piacere e dolore nel business.

Pensi sia un caso ritrovarsi coinvolto in abitudini come lo shopping compulsivo, l’eccessivo consumo di caffeina, la navigazione senza fine nei social media, l’eccessivo cibo poco salutare, il gioco d’azzardo, e così via?

No, non lo è.

Le dipendenze non rappresentano solamente problemi associati a fattori estremi come l’alcolismo o l’uso di sostanze stupefacenti, sono molto più diffuse di quanto si pensi.

Quello di cui voglio discutere oggi è rilevante per tutti, perché credo fermamente che la maggior parte delle persone sia legata a qualcosa, anche se spesso potremmo non riconoscerlo.

Ognuno di noi ha comportamenti che desidererebbe ridurre o eliminare per migliorarsi.

Tuttavia, è proprio la sensazione di distacco a tenerci schiavi di sottili dipendenze.

Ora, se ogni tanto ti concedi una serata di svago, va bene, ma ciò che può sembrare banale diventa una vera dipendenza, e senza farci più caso manifestiamo un determinato comportamento costantemente.

Quindi, se ripeti uno specifico comportamento e trovi difficile smettere o addirittura ridurlo, è possibile che tu stia affrontando una forma di dipendenza.

Il problema è che spesso chi è coinvolto in una dipendenza tende a giustificarla o a negarla.

Ti propongo una domanda da considerare: sei in grado di smettere completamente di praticare quel comportamento, almeno per alcune settimane?

Riusciresti a fare a meno del tuo smartphone, del cioccolato, dello zucchero, del caffè o delle sigarette per un periodo prolungato?

Io, ad esempio, so di avere difficoltà con il caffè.

La mattina “ho bisogno” del mio caffè.

Ma questo bisogno è reale o ne sono dipendente? Ne sono dipendente.

Quindi, sii sempre onesto con te stesso, perché la risposta comune è spesso negativa per far finta di nulla, ma la chiave per riprendere il controllo è comprendere il perché pratichiamo questi comportamenti e accettare che ci siano.

Ciascuno di noi ha dei desideri, ma spesso la nostra dipendenza, anche se dannosa, rappresenta una soluzione che abbiamo trovato per soddisfarli.

In altre parole, siamo dipendenti da un nostro modo di fare perché esso risponde a un nostro desiderio.

Tutto nasce dalla ricerca del piacere, e purtroppo spesso lo confondiamo per altro.

Ed ora ti parlo di dopamina.

La dopamina è un neurotrasmettitore associato al piacere, al desiderio e all’entusiasmo.

Ogni volta che viene rilasciata, ci sentiamo più motivati e desiderosi.

Anche se questa sensazione può essere fantastica, spesso crea una dipendenza nel cercarla facilmente in comportamenti che la scatenano il prima possibile.

I social media scatenano dopamina.

Quando scorri il tuo telefono, la tua mente cerca approvazione, conferme e piacere.

Da qui la dipendenza dei like (se hai il mio libro “LIKE”, sai di cosa parlo) o delle foto “mezze nude per attirare” l’attenzione di tutti.

Questo è molto pericoloso.

Devi essere consapevole di quanto siano coinvolgenti queste attività, perché quanto più sono coinvolgenti, tanto più la dipendenza diventa radicata.

Ecco perché non è colpa tua.

All’inizio queste attività possono sembrare efficaci nel migliorare il tuo umore, ma dopo un po’ sei dipendente dalla loro mancanza.

Sappi che le notifiche sono i principali attivatori dello stress perché comunicano al cervello una continua attenzione all’ambiente.

Io le notifiche le ho tolte ovunque e sto molto meglio.

Prova a togliere le notifiche per 21 giorni e fammi sapere come ti senti.

Da qui nascono stress, ansia e tutte queste necessità di farmaci.

Ma cosa c’entra tutto questo discorso con Adattiva?

Perché parlo di queste cose?

Perché sei vittima di una parte consistente di mondo che ti porta altrove.

Questi sono i motivi comuni alla base di molti comportamenti dipendenti che non ti aiutano a vivere una vita migliore, sia professionale che personale.

Nessuno desidera provare dolore, quindi ci stimolano a trovare piacere immediato il prima possibile con surrogati, intrattenimento e sciocchezze simili.

Quando ti senti stressato, sopraffatto o annoiato, potresti cercare conforto nel cibo, nelle sigarette o in altre attività per allontanare i pensieri negativi e sostituirli con facili sensazioni positive.

Potresti sentirti impotente e cercare di colmare questo vuoto con ore di visione di serie televisive o altre attività distrattive distruttive.

Potresti persino cercare di evadere dalla realtà attraverso il gioco d’azzardo o altre forme di evasione. In generale, noterai che quando cerchi di soddisfare i tuoi desideri, tendi a scegliere comportamenti che scatenano una forte liberazione di dopamina nel tuo cervello.

Anna Lemme, un’esperta di dipendenze e docente presso l’Università di Stanford, spiega un concetto cruciale nel suo libro ‘The Dopamine Nation’.

Il cervello elabora il piacere e il dolore nello stesso luogo.

Inoltre, questi due aspetti funzionano in equilibrio.

Questo è un concetto fondamentale da comprendere.

Immagina che il tuo cervello sia dotato di una bilancia.

Quando non ci sono pesi su di essa, la bilancia è in perfetto equilibrio, né troppo inclinata verso il piacere né troppo inclinata verso il dolore.

Quando aggiungi un peso alla bilancia, questa può inclinarsi verso il piacere o verso il dolore, a seconda di quale peso sia più grande.

La nostra mente funziona in modo simile: se le tue attività quotidiane sono piene di stimoli che producono dopamina, la bilancia tenderà a inclinarsi verso il piacere.

Il tuo equilibrio naturale è spostato così tanto verso il piacere che il dolore, che è una parte normale dell’esperienza umana, diventa difficile da sopportare.

Ecco perché quando sei lontano dal tuo smartphone per un periodo prolungato, potresti sentirlo come un’esperienza dolorosa.

La sensazione di “mancanza” che provi non è solo una questione di abitudine; è il risultato del tuo cervello che lotta per tornare all’equilibrio.

La buona notizia è che puoi addestrare la tua mente a diventare più tollerante al dolore e meno dipendente dal piacere.

Perché?

Perché è un’illusione vivere solo in questo modo.

La vita è fatta di eventi di diversa natura in cui ogni individuo passa tra alti e bassi. Con l’avvento dei social media, molti credono in qualcosa che non esiste.

Ma il dolore esiste per allenarci a vivere eventi più importanti; purtroppo una parte di te può credere che altri siano più fortunati.

Tutte le persone che hanno un miglioramento professionale passano attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze, nuove pratiche e una resistenza alle difficoltà da acquisire.

Quindi, mentre tutti cercheranno il breve rilascio di dopamina in cose del genere, sappi che per ottenere qualcosa di importante bisogna spostare il piacere nel lungo termine e non accontentarsi più di queste scariche di dopamina.

Purtroppo, la gran maggior parte delle persone cercherà sempre un misero premio a breve termine anziché un grande risultato nel lungo termine.

Questi sono i motivi per cui le persone non sono contente di ciò che hanno e che mai avranno se non cambiano il modo di fare le cose.

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