L’educazione è un tema da riconsiderare?
Negli ultimi anni, ho cercato di circondarmi di situazioni che mi aiutassero a migliorare, soprattutto quando queste esperienze mi permettevano di apprendere cose nuove. Oggi mi ritrovo ospite a una conferenza e, tra le tante parole e riflessioni condivise, un pensiero ha catturato particolarmente la mia attenzione: l’educazione.
Ma non come la conosciamo. Si tratta di una frontiera da rivedere, una sfida da affrontare. Ma di quale frontiera parliamo? Cosa intendo dire?
Quante volte ci siamo trovati coinvolti in discussioni su diverse idee riguardanti l’educazione? Quanti professori sono disposti ad ammettere la necessità di una revisione totale del loro insegnamento? Un buon insegnante deve essere pronto a riconoscere l’importanza di aggiornarsi, consapevole che se non lo farà, rimarrà indietro.
E noi genitori? Quante volte cadremo nella convinzione che ciò che viene insegnato sia giusto a prescindere? Ancora oggi, sento la vocina di mio nonno dire: “I ragazzi d’oggi non capiscono un beep”. Tuttavia, ciò che non consideriamo sono i cambiamenti nei modelli generazionali. Questa generazione sta crescendo immersa in una tecnologia avanzatissima. Mia figlia è nata con uno schermo tattile, mentre l’iPad per lei è il mangianastri di un tempo.
Come possiamo aspettarci che i nostri figli pensino come noi, partendo da presupposti così diversi? La possibilità di un diverso pericolo educativo è concreta: una perdita totale degli schemi educativi tradizionali. Forse, un giorno, una “mamma digitale” crescerà i nostri figli.
Gli insegnamenti di oggi sono basati su informazioni che risalgono a oltre 150 anni fa. È un’educazione ormai vecchia e arretrata. Se non insegneremo ai nostri figli nuove sfumature e competenze, rischiamo che non sappiano gestire la tecnologia e il mondo moderno.
Ma come può l’educazione influire sui nostri figli? Il termine “educazione” può essere riassunto in una parola: tutto ciò che determina l’essere umano e il suo rapporto con la vita. È ciò che ci distingue dalle macchine, per intenderci. La ricetta, paradossalmente, è molto semplice: dobbiamo inserire valori come lo sport, la comunità, le relazioni umane, il lavoro di squadra, la musica, l’arte, la bellezza, la felicità e l’amore.
Per questo motivo, Adattiva adotta uno stile relazionale nel nostro marketing. Cerchiamo di incorporare tutte queste sfumature, valori e tradizioni, senza mai perdere il controllo della situazione. Tradizione e modernità si fondono per rispondere ai nuovi ritmi di mercato, creando una base solida per le nuove generazioni.
Un mondo nuovo sta arrivando, dove la tecnologia ci avvolgerà sempre di più. Comprendere questo cambiamento è il miglior modo per educarlo e affrontarlo.
Ale